Tecnologia CytoFLEX
Una combinazione unica di tecnologie contribuisce all’eccellente sensibilità della piattaforma
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Una combinazione unica di tecnologie contribuisce all’eccellente sensibilità della piattaforma. Prendendo in prestito la tecnologia dal settore delle telecomunicazioni, la Wavelength Division Multiplexer (WDM) decostruisce e misura le lunghezza d'onda multiple della luce. La WDM si basa su fibre ottiche e filtri passa-banda per separare le lunghezza d'onda della luce. A differenza degli strumenti più tradizionali, non sono richiesti filtri dicroici multipli per dirigere il percorso della luce. Questo rende più semplice configurare i canali di fluorescenza, ma aumenta anche l’efficienza della luce poiché la perdita di luce dovuta alla rifrazione è ridotta al minimo. |
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La WDM utilizza Avalanche Photodiode detectors (APD) (Rilevatori Avalanche Photodiode), rispetto alle provette Photomultiplier (PMT). Un segno caratteristico del fotodiodo è l'elevata efficienza quantica superiore all’80%, in particolare per le lunghezze d'onda maggiori di 800 nm. |
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Con gli analizzatori convenzionali, le fonti di eccitazione del laser sono ottimizzate per modellare e concentrare la luce attraverso una serie di lenti e filtri sulla cella a flusso. Ciascuna di queste interazioni di luce è un'opportunità di perdita di luce. Un altro componente del sistema che aumenta l'efficienza è l'uso dell’ottica integrata per concentrare la luce sulla cella a flusso. Tutte queste tecnologie cooperano in CytoFLEX per assicurare un'efficiente gestione della luce ai fini di un’eccitazione ed emissione ottimali delle cellule marcate con fluorocromo, che sono fondamentali per le sue prestazioni. |


